sul fascino di una narrazione libera e avvincente, da romanzo ottocentesco.
Paul Schrader continua nella sua galleria di eroi sconfitti, disposti a mettersi in gioco per un sussulto morale (qui vendicare un ragazzo che cercava giustizia per il padre militare suicidatosi ) ma dove tutto si svolge come ti immagini, persino nell'autocitazione finale (da ?
abbandonatevi alle immagini che regala la Campion, al flusso narrativo di un film che sembra volersi perdere nelle pause e nei momenti di sospensione, senza preoccuparsi per una volta di dover tenere sotto pressione l'attenzione dello spettatore.