Lo strenuo desiderio di riaffermazione, scandagliato appieno in chiave thrilling nel precedente mélo a tinte forti 99 homes, torna ad animare l’ambiziosa tenuta stilistica del regista statunitense d’origine iraniana Ramin Bahrani con la trasposizione per lo schermo dell’appassionante romanzo La tigre bianca di Aravind Adiga.
Ed è invece la sensazione del “già visto” ad avvolgere le scontate pagine d’illustrazione nel misero villaggio dove il profetico maestro elementare equipara l’alacre studentello Balram a una tigre bianca.