A un’ora di auto da Torino Milano e Genova, nel Monferrato e ai quattro punti cardinali della provincia di Alessandria, in queste settimane e fino a luglio, questo fil rouge può assumere le cangianti tonalità di blu e viola dei campi di lavanda, la coltivazione che ormai non è più solo appannaggio dei paesi d’oltralpe ma che, con lo svilupparsi dell’intero ciclo – dalla produzione alla trasformazione – anche in Piemonte diviene non solo fattore economico agricolo sostenibile, a coltivazione biologica e biodinamica (pochi sanno che gli olii essenziali vengono esportati proprio in Francia), ma meta turistica vera e propria.