E infatti la mancanza di ragioni o coscienza di un minimo di bene comune, cui stupefatto ho assistito, non è certo riducibile a un problema di regole o sanzioni (pur necessarie talvolta), ma è anche e soprattutto relativo alla concezione e alla modalità di affrontare il lavoro, più in termini rivendicativi di presunti o veri diritti che non legato alla costruzione di una realtà positiva per tutti.