Se il rapporto di conoscenza, amicizia, fraternità con “i nostri fratelli maggiori” – come ebbe a dire Giovanni Paolo II – ha potuto compiersi e consolidarsi, questo è avvenuto perché Paolo VI ha collocato senza equivoci le radici di una fraternità al di sopra della buona volontà degli uomini, della loro intelligenza, ma nel cuore stesso della Storia, misteriosa e drammatica, ma insieme inesorabilmente scritta dal dito di Dio.