Un amore lungo una vita quello di Luigi Viva per Path Metheny e il suo “Group”, soprattutto il tastierista Lyle Mays.
Già nel lontano 1989 lo scrittore e giornalista romano (noto ai più per quella che è ancora considerata, per via delle tantissime ristampe la più nota e amata biografia di Fabrizio De André, “Non per un dio ma nemmeno per gioco”, aveva dedicato un approfondito volume al chitarrista americano (“Pat Metheny, la biografia, lo stile, gli strumenti”, Muzzio Editore, tradotta anche in Francia).