Già da questa introduzione si coglie il talento visivo di Bong Joon ho, capace di creare con un linguaggio prettamente cinematografico una tensione enigmatica che avvince lo spettatore e lo risucchia tra le pieghe di un racconto di cui non sa ancora praticamente nulla.
Il dispositivo della detection consente a Bong Joon ho di scoperchiare un mondo:
Basta vedere la pigrizia sbrigativa degli investigatori – che in qualche modo rimanda a un precedente, notevole film di Bong Joon ho, Memories Of Murder – e soprattutto il vanesio principe del foro, che tratta la madre con sufficienza e disprezzo, soltanto perché ha capito che quel caso non è remunerativo.