Maledetta Primavera vive i suoi momenti migliori nell’indagine del rapporto tra le ragazze, che ritrae con la leggerezza e delicatezza annunciata da un breve prologo in cui vediamo Nina giocare con un fragilissimo dente di leone.
Così Maledetta Primavera, al netto del titolo furbesco, scarta dal noto della commedia e assume un tono osservativo e minimale, certo un po’ facile nell’insistente sospensione del finale, ma che sa trovare la cura dei dettagli, il valore delle pause e dei vuoti che danno vita a un piccolo romanzo di formazione affettuoso e partecipe.