Usando come volano i tanti miliardi, 70 ne contano i costruttori, per movimentare i cantieri che per qualsiasi motivo – quasi sempre di natura burocratica – sono fermi o chiusi con un danno incalcolabile all’economia nazionale.
Nessuno contesta la necessità di rendere più verde e sostenibile la nostra economia – e d’altra parte l’Italia è già campione d’Europa nel campo dell’economia circolare -, ma minare di punto in bianco un intero settore che fattura miliardi e dà occupazione a migliaia di persone non è segno di saggezza.