Ma il rovescio della medaglia consiste nel rischio che i Minibot, legittimamente, non vengano accettati come moneta di scambio nei pagamenti tra privati (che potrebbero preferire gli euro, invece), e che in ultima istanza debbano ritornare allo Stato, come un boomerang, ad esempio in pagamento delle tasse.
Altra ragione che fa storcere il naso al mondo finanziario, e bancario in particolare, quella che lo scambio “al portatore” di queste nuove banconote potrebbe avvenire in assenza di intermediazione finanziaria (come invece avviene per la compravendita di obbligazioni “ordinarie”), nonostante i Minibot, benché “mini”, siano titoli finanziari a tutti gli effetti.