Ed è difficile immaginare diversamente per chi ha dedicato tutta la vita ad amare e far amare il cinema.
Poi, quando la passione per il cinema sembrava richiedere scelte più radicali e la scoperta del cinema sperimentale statunitense alla Mostra di Pesaro aveva scombussolato molte certezze critiche (non solo di Aprà), c’è stata prima la fondazione di una rivista (Cinema & Film, il primo numero è datato «inverno 1966-67», l’ultimo, doppio, 11 e 12, «estate autunno 1970») poi il bisogno di passare alla realizzazione di film («Olimpia agli amici», 1970) e all’apertura di un locale dove far vedere i film «invisibili» (il Filmstudio, il cui programma voleva «ribadire il nostro interesse congiunto per il "nuovo" sperimentalismo e per il ”vecchio" classicismo).