BERLINO Il governo iraniano non ha concesso il visto ai due registi Maryam Moghaddam e Behtash Sanaeeha per accompagnare il loro film «Keyke mahboobe man» (Il mio dolce preferito ) in concorso alla Berlinale, ma il loro messaggio è arrivato ugualmente forte e chiaro :
l'Iran è un Paese dove hanno ucciso la speranza nel domani .
L'incontro casuale con la Polizia morale che vuole arrestare una ragazza perché porta l'hijab in maniera non ortodossa e l'intromissione della vicina impicciona illustrano bene l'atmosfera che si respira nel Paese anche se alla fine sarà il destino a giocare la carta più crudele a una donna che sogna di aver diritto all'allegria e non vorrebbe sentirsi più sola.