La storia di Norah Jones, in effetti, assomiglia a quella di film, al di là del fatto che, cercando fra le sue ascendenze familiari si scopre che figlia niente di meno che di Ravi Shankar, ossia il musicista indiano che non solo ha insegnato a suonare il sitar a George Harrison, ma ha anche influenzato musicisti "colti" del calibro di Philip Glass e John Coltrane.
Direttamente dalla provincia americana è sbarcata a New York City una giovane artista di talento che, lemme lemme e in sordina, ha in poco tempo sbancato le classifiche con un album "difficile" e poco commerciale, sostenuto solo da un'accorta campagna di promozione che ha fatto a meno degli ammiccamenti sessuali e giovanilistici usuali per le "teen girl" del pop (come Christina Aguilera e Britney Spears, per intenderci).