Qualsiasi ipotesi di nuovo tributo sostitutivo delle attuali IMU e TASI, pertanto, dovrebbe – a giudizio di Confedilizia – prevedere i citati obblighi di trasparenza in capo ai Comuni e una significativa componente del prelievo a carico degli occupanti degli immobili.
Nel dettaglio, come si legge nel documento depositato in sede di audizione, Confedilizia “esprime l’avviso che, a distanza di otto anni dall’introduzione dell’Imu sperimentale attraverso la 'manovra Monti' (alla quale si è poi affiancata la Tasi), qualsiasi intervento sulla disciplina dell’imposizione locale sugli immobili dovrebbe avere caratteri di incisività, da un lato dal punto di vista della riduzione del carico di tassazione, dall’altro sul piano dell’eliminazione di palesi iniquità che caratterizzano l’attuale normativa.