Il disegno di legge in questione, che dovrebbe introdurre le nuove regole per lo smart working, modificherebbe la definizione stessa di lavoro agile, che si andrebbe a configurare come “una modalità di esecuzione della prestazione lavorativa nell’ambito di un contratto di lavoro subordinato, effettuata su base volontaria e con forme di organizzazione per fasi e cicli oltre che con l’utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività da remoto”, come viene specificato anche in un articolo di Leggioggi.