Ancora più importante di questo finale è la riforma nell’assetto stesso dell’”opera seria”, l’introduzione della “bella semplicità” in cui l’azione, la musica ed il ballo si fondono in un insieme – i presupposti su cui un secolo più tardi nasce il “musik drama” wagneriano e tutta l’opera del Novecento – dagli eccelsi Strauss e Janacek al teatro musicale di Gian Carlo Menotti L’allestimento che ha debuttato a Roma il 15 marzo (una coproduzione con il Théâtre de Champs Elysées di Parigi, Château de Versailles Spectacles e la Cadanian Opera Company) ha il grande merito di avere messo in risalto la grande purezza della versione 1762, che in Italia non si proponeva in forma scenica dalla edizione fiorentina del 2014.