Mentre nell’opulento occidente cantanti e band giocano alla “trasgressione” puntando tutto su immagine (secondo loro) sessualmente accattivante, sull’identità di genere e altre amenità, nella striscia di Gaza ci sono gruppi rock che cantano di ben altre tematiche come la guerra, la povertà, i muri che dividono i popoli.
Già il fatto che in un paese islamico, dove domina un gruppo fondamentalista e militarista come Hamas, qualcuno abbia il coraggio di fondare un gruppo rock, musica di matrice e origine americana, il “diavolo” per gli islamisti, è qualcosa di realmente trasgressivo.