L’accaduto riguarda l’indebito pagamento di alcune mensilità del reddito di cittadinanza ad un soggetto che contemporaneamente lavorava come dipendente.
Queste somme dovranno essere restituite, anche attraverso il pignoramento del conto corrente.
Ricorso che è stato subito respinto dalla corte di cassazione, la quale, dopo aver escluso la possibilità che la donna non fosse al corrente dell’obbligo di dichiarare la variazione del suo reddito, ha stabilito che le somme a credito erogate dall’Inps ed incassate devono essere confiscate.