da lassù si può ammirare tutta la città dall’alto, le montagne che circondano Pistoia, fino alla cima dell’Abetone – dove i pistoiesi vanno a sciare a quasi 2mila metri di altitudine – e, nelle giornate limpide, si può scorgere persino la cupola del Brunelleschi a Firenze.
Lo stesso Plauto, in una delle sue più famose commedie, definì gli abitanti della città toscana “pistores” ovvero “impastatori di pane”.