I salari erano così bassi che nessuno dei percettori poteva uscire da quella che viene ancora oggi chiamata la “trappola della povertà”.
A ciò si aggiunge, analogamente al sistema di Speenhamland, il fatto di disincentivare i datori di lavoro ad assumere un lavoratore a tempo determinato (o indeterminato seppur in presenza di generosi sgravi fiscali), a favore di percettori di Rdc da “sfruttare” pagandoli cifre irrisorie, creando anche in questa circostanza una “trappola della povertà”, oltre al paradosso di maggiore disoccupazione.