Conte ha il merito di aver convinto l’Europa della necessità di un Recovery plan, mentre Draghi ha il merito di avere presentato a Bruxelles un Pnrr credibile ottenendone l’approvazione e portando a casa un prefinanziamento di quasi 25 miliardi.
Il cammino del Pnrr si è intrecciato con la partita politica legata alla successione al Quirinale che sta finendo per influenzare il futuro del Governo del Paese.