Viene da pensare che se anche oggi, tra chi deve far ripartire le scuole, dominasse questa positiva voglia di risolvere i problemi, e non solo di contrapporsi (per ragioni, diciamolo, che con il bene degli studenti hanno veramente poco a che fare, ragioni che guardano più al 20 settembre, giorno delle elezioni, che al 14, giorno in cui le scuole riapriranno) forse si arriverebbe a individuare le soluzioni prima, con meno spreco di tempo, di danaro e di invettive, con più saggezza e realismo.