E’ necessaria, però, una legge delega del Parlamento, come fu per la riforma Visentini, per rivedere in modo coerente l’intera matassa fiscale aggiornata con nuove chiare misure di contrasto all’elusione e all’evasione fiscale.
Nel 1972 Visentini, che era esperto della materia, ma anche un eminente politico, come ministro delle Finanze e con la collaborazione ovviamente di tecnici competenti portò a termine la riforma organica del sistema fiscale in un arco temporale di tre anni, rispettando la sostanza del dettato costituzionale dell’onnicomprensività e progressività della capacità contributiva come quando si oppose – purtroppo inutilmente come ricorda Cavazzuti – all’introduzione della cedolare secca sui redditi da capitale nel 1974.