Ma ancora di più, aggiungiamo noi, sarà importante che vengano varati dei provvedimenti che possano in qualche modo attenuare, se non sanare completamente, il gender gap che dal mercato del lavoro finisce per ripercuotersi sulle pensioni, con effetti che rischiano di vedersi solo dopo molti anni.
com viene ricordato che le donne percepiscono una pensione inferiore del 36% rispetto a quelle degli uomini e che tale divario potrebbe aumentare nel momento in cui gli assegni saranno calcolati, come previsto dalle misure di riforma pensioni degli anni passati, sempre più con il sistema contributivo pieno, senza dimenticare che “4 milioni di donne over 65 non hanno contribuzione perché hanno lavorato tutta la vita come casalinghe e quindi potranno disporre solo della pensione sociale o, nel caso sopravvivano a un marito, della pensione di reversibilità, pari al 60% dell’assegno pensionistico originale”.