Le ipotesi sul tavolo comprendono la cosiddetta Quota 102, sostanzialmente uguale a Quota 100 salvo che la soglia anagrafica verrebbe innalzata da 62 a 64 anni, un anticipo pensionistico a partire dai 62-63 anni con il ricalcolo pieno contributivo del futuro assegno pensionistico, “ad esclusione dei lavoratori impegnati in attività gravose, per i quali le penalità verrebbero significativamente ridotte e anche il requisito contributivo scenderebbe a 36 anni”, e infine una flessibilità dai 62 anni con una penalizzazione del 3% per ogni anno di anticipo rispetto ai 67 previsti per la pensione di vecchiaia.