Tutta colpa del televoto, non rispettato e mescolato ai giudizi della stampa e della cosiddetta giuria d’onore.
Ma soffermiamoci proprio sul televoto, invocato da Salvini e Di Maio e ‘benedetto’ persino dal direttore artistico Claudio Baglioni.
Per ribeccare il televoto determinante al 100% si dovettero attendere tre anni.
Dal 2013 si tornò alla ‘spartizione’ delle responsabilità, con il televoto che comunque mantenne un potere del 50% nelle due edizioni di Fazio (primatisti Marco Mengoni e Arisa), nel 2018 (Meta-Moro) e per l’appunto quest’anno.