Ha ragione, perciò, Sabino Cassese a ricordare che nella scuola, asset strategico per un paese che non brilla per risultati soddisfacenti in questo campo, per la verità come in tutti gli altri uffici della Pubblica amministrazione, si dovrebbe entrare solo per concorso (Corriere della Sera, 2 ottobre, “La scuola e i concorsi da fare”).
Da che esiste la Costituzione, infatti, da noi si sono inventati tutti i modi, da un lato, per chiamare concorsi ciò che sarebbe stato più corretto chiamare “concorsi (molto) riservati” (18 volte negli ultimi 40 anni) e , dall’altro lato, per procedere addirittura numerose volte ad immissioni in ruolo ope legis per solo servizio prestato.