Come scrive ancora Nadia Fusini, “se con tanto entusiasmo ancora ieri insegnava poesia, era perché la poesia aveva rappresentato l’inizio del suo risveglio, e sperava che il miracolo potesse ripetersi per ogni giovane uomo o giovane donna che lo seguiva”.
Di Harold Bloom, il grande critico letterario americano recentemente scomparso, ci resterà forse, più di ogni altra cosa, la sua strenua battaglia, combattuta fino quasi all’ultimo giorno, in difesa del potere dell’immagine che la grande letteratura ci consegna.