Che non serve al ministro per dimostrare la serietà della scuola, ma a Mohamed per mostrare la sua maturità, la sua umanità.
Dopo avere letto l’articolo di Gianni Mereghetti che racconta il dialogo con il tuo giovane allievo preoccupato per l’esame di maturità, avrei voluto scrivere una lettera direttamente a lui, a Mohamed.
Posso anche comprendere Mohamed, meno invece chi, avendo il compito di aiutarlo in un percorso di maturazione di un giudizio critico nei confronti della realtà, non voglia assumersi la responsabilità di indicargli che quella maturità passa attraverso un compito preciso.