L’attuale disegno di legge, il cui iter ha preso avvio con il testo base approvato il 9 marzo dalla commissione Affari costituzionali della Camera, non contiene una proposta organica e di grande impatto come sarebbe stata quella del 2015, quando si progettò di modificare l’attuale assetto normativo basato sullo ius sanguinis (secondo cui la cittadinanza dei nati in Italia viene acquisita sulla base di quella di almeno uno dei genitori) e orientarlo verso il principio, alternativo, dello ius soli (cittadini italiani sarebbero coloro che sono nati in Italia, indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori).