Il mio amico Giovannino Guareschi, che altre volte ho citato con piacere su queste colonne, scrive che “è assai più faticoso educare un figlio, attrezzarlo per combattere validamente la lotta per la vita, che trattarlo fino a trent’anni come un bambino”.
Nessun sussulto di dignità, nessun tentativo serio di opporsi a quella vera e propria pandemia burocratica che, riducendo la scuola ad azienda (mal governata), ha per unico scopo (dichiarato) quello di mettersi “al pari col resto d’Europa” quanto a percentuale di diplomati (ma lo stesso vale per i laureati).