Si sta intensificando, un po’ in tutto il mondo, la ricerca sulle piante edule alternative alle poche coltivate negli ultimi decenni, allo scopo di individuare i semi delle specie più resilienti ai cambiamenti climatici, e aumentare l’agro-diversità.
Come raccontato in un lungo e dettagliato articolo uscito su Frontiers in Sustainable Food Systems, fino a poco tempo fa le uniche iniziative presenti – pur importanti – erano governative, e incentrare sullo studio della genetica dei vegetali esistenti, per rallentare la perdita di biodiversità (nel 1956 le piante coltivate erano infatti poco meno di 11.