Sempre più bello tiene dunque più sui carboni ardenti, va sottopelle, sciorina nel momento giusto una crescente tensione psicologica ed emotiva.
Ed è là che Sempre più bello taglia il traguardo dell’intelligenza.
In sostanza, pertanto, il seguito di Sul più bello, Ancora più bello, avrebbe dovuto rimpinguare le tasche dei produttori che conoscono bene i loro polli, ovvero gli spettatori italiani contenti di assistere in un film ambientato a Torino a una vicenda di celluloide che potrebbe tranquillamente essere ambientata a Parigi, peggiorando, secondo la legge del contrappasso, sotto l’aspetto del carattere d’ingegno creativo.