Ho avuto il privilegio, nel 2013 (eravamo a 35 anni dal rapimento dello statista e dall’eccidio della sua scorta) di accompagnare Franco Bonisoli in via Fani, in un pellegrinaggio che doveva restare segreto, nel giorno in cui partecipò all’agguato, per deporre una pianta di azalea davanti all’immagine delle vittime, che poi lui mi ha autorizzato non solo a raccontare, ma addirittura a far diventare il titolo del mio libro sulla riconciliazione dopo la lotta armata.