A cinque anni di distanza dal film d’esordio Arianna, contraddistinto dagli stilemi mélo e dal margine d’enigma delle parabole mistery, il regista romano Carlo Lavagna ricorre in maniera ancor più decisa all’incisiva ma rischiosa contaminazione dei generi.
La sua opera seconda, Shadows, finita direttamente on demand e simile sotto alcuni aspetti all’horror spurio Buio di Emanuela Rossi, ne evidenzia l’assoluta predilezione tanto per l’interazione tra interni claustrofobici ed esterni panteisti, scandagliati dalle inquadrature dal basso all’alto sulla falsariga di Alejandro González Iñárritu in Revenant – Redivivo, quanto per l’atmosfera arcana degli affreschi introspettivi.