Come dimostrato dall’ultimo DPCM del governo sulla Fase 2 del lockdown che impone alla PA e al settore privato, laddove possibile, di continuare a fornire i servizi in modalità smart working, cioè lavorando da casa con un computer e una connessione veloce a internet.
Imposto dalle misure di contenimento sociale, lo smart working rappresenta l’inizio di una rivoluzione copernicana del lavoro.