Il sacrificio che ci sarebbe stato imposto – e che fu imposto fino agli inizi degli anni Ottanta – per illuderci di possedere sovranità monetaria avrebbe superato di gran lunga quello che oggi crediamo di sostenere per avere aderito all’euro, rinunciando alla lira.
Nel febbraio 1981, l’allora ministro del Tesoro, Beniamino Andreatta, inviò una lettera al governatore di Bankitalia, Carlo Azeglio Ciampi, avvertendolo che non avrebbe più avuto il dovere di acquistare il debito pubblico rimasto invenduto alle aste.