Salvare le aziende e offrire dei sussidi ai lavoratori che rischiano di perdere il lavoro, o impossibilitati a trovarlo, è del tutto ragionevole.
Un conto è il dovere di farsi carico delle persone fragili, altro è utilizzare l’argomento come pretesto per teorizzare l’assistenza permanente di milioni di persone, attraverso un’ipertrofica erogazione di sussidi a carico della collettività.