Il cosiddetto “populismo” non fa altro che resistere a questa bolla di violenza livellatrice, che poco ha a che fare con la fine complessità del pensiero liberale, ad esempio di un Röpke.
La quale, negli ultimi venticinque anni, è andata in mano alle Commissioni, che ne hanno fatto strame.
Il centro cattolico-sociale, fino alla fine degli anni Ottanta, costituiva il Grande centro popolare, capace di bilanciare, anche senza Keynes, lo sviluppo con la spesa pubblica.