Ed ecco, quindi, che nessun organo di stampa ha trovato spazio, nemmeno una riga, per dare conto delle nomine dei tre nuovi rappresentanti scelti da Christine Lagarde per il Single Supervisory Board della Bce, organismo di importanza fondamentale, non fosse altro poiché sovrintende e regole le 114 banche più grandi dell’eurozona.
Come ad esempio quella che concentra tutta l’attenzione su una sterile pratica burocratica da manuale Cencelli in salsa alsaziana come quella andata in onda a Strasburgo, ma fa calare un velo di oblio e silenzio totale sulle nomine ben più pesanti e, queste sì, operative fatte solo il giorno precedente a Francoforte.