Un’altra dipendenza di Euripide da Anassagora è ipotizzata da Vitruvio, l’allegorista Eraclito Aezio.
Spinti da ciò Democrito e Anassagora scrissero sullo stesso argomento, come cioè, stabilito un punto fisso quale centro, le linee rispondano alla capacità degli occhi e alla direzione dei raggi secondo il rapporto che c’è in natura, in modo che immagini vere create con cose non vere rendano nell’allestimento scenico l’apparenza di case, e quelle cose che sono raffigurate su pareti piane o diritte appaiano talune rientranti, altre sporgenti (Anassagora, fr.