Le settimane che precedono il solstizio d’estate sono di fatto estate esse stesse, i campi sono in fermento, il verde esplode in tutta la sua esuberante cromia, ci si prepara per le messi e finalmente è possibile stendere ad asciugare dietro casa i blues.
Sarà perché io e miei amici siamo un po’ ossessionati dai poemi ancestrali che narrano la storia e le vicende del blues nero del delta, sarà perché anche la pollastrella con cui vivo è ben conscia e orgogliosa della vibrazione contadina che aleggia sulla nostra regione, ma il continuo aggancio tra la nostra campagna e le terre del sud degli stati uniti, dove sgorgò la musica che forma il liquido amniotico che ci ha visti immersi, pare inevitabile.