Ciò che dichiarano con forza le voci di questi personaggi (le cui testimonianze Rodrigues ha raccolto incontrando diversi professionisti del settore, supportato dal Comitato Internazionale della Croce Rossa, oltre al partenariato produttivo svizzero-franco-italo-portoghese) è invece uno iato tra il voler agire in prima persona, l’intima vocazione civile che vuole incidere nelle comunità – “vado a salvare il mondo” – e la consapevolezza di essere tesi verso una misura impossibile – “il mondo non può essere salvato” –, fatta dello sconforto per le grandi azioni per cui spesso si è totalmente impreparati e di piccoli gesti di umanità, balsamo per sé e per chi li riceve.