E arrivati al 30 ottobre, con Trieste verso la zona gialla e i contagi in risalita resta una sola soluzione in discussione tra le autorità:
“Non voglio che la mia città grazie a queste manifestazioni vada in zona gialla – ha ribadito – perché sarebbe un disastro per Trieste, l’economia e i giovani pensare di chiudere tutto.
Parole non dettate da presunte velleità antinopass, come insinuato dagli stessi che sembrano incolpare i Balcani, le terapie intensive e i vaccini di un rischio zona gialla che al momento non ha precedenti sul resto del suolo italiano.