Nato come poeta dialettale, nello stesso filone del Belli e del suo contemporaneo Pascarella, il vernacolo di Trilussa tende piuttosto ad italianizzarsi, cosa che, se per un verso lo espone a critiche da parte dei poeti trasteverini dell'epoca, dall'altro gli consente di infondere nei suoi epigrammi un respiro più ampio, di imprimere alla sua arte una dimensione più universale.