riceviamo da Adel Chehida, presidente dell'Associazione tunisini in Italia, una lettera che racconta alcuni casi esemplari e ne sottolinea difficoltà e problemi.
Ma la fabbrica dove Youssef lavora chiude e lui, a cinquant'anni, finisce in cassa integrazione.
Ecco perché la seconda generazione di immigrati andrebbe guardata con un occhio di riguardo, accolta in un programma di integrazione socioculturale affinché possa affrontare opportunità di crescita sociale senza esclusione, in un meccanismo basato su meritocrazia ed equità .