Ora nel nuovo documento, che fornisce conoscenze sui materiali di origine umana presenti sul fondo del mare e suggerisce nuove metodologie per studi futuri, oltre 25 scienziati sottolineano sia le condizioni dello Stretto di Messina sia la necessità di nuove ricerche per "comprendere la presenza, la distribuzione e le quantità dei rifiuti al fine di fornire informazioni per misure (politiche) appropriate" dice Georg Hanke.