Usare Facebook durante il proprio orario di lavoro può costare il licenziamento, sebbene non vi sia una relazione univoca tra la fruizione del social network e il provvedimento definitivo sul proprio rapporto di lavoro.
A tale quadro si integrino però le novità apportare recentemente dal Jobs Act, secondo cui nel caso in cui il datore di lavoro adotta il licenziamento per una violazione che è stata realmente commessa, pur non essendo tanto grave da giustificare la risoluzione del rapporto di lavoro, il dipendente non può più pretendere la reintegra sul posto di lavoro, ma solamente il risarcimento del danno, da calcolarsi su un numero di mensilità tra le 6 e le 36, sulla base dell’anzianità di servizio e di altri fattori.