Per Vicente Huidobro l’idea di creazione letteraria andava ben oltre a tutto quello che fin li si era sperimentato (parliamo dei primi del Novecento) e seppur non si tradusse mai nell’estremo della creazione di un suo proprio linguaggio, a differenza di tanti altri poeti, Vicente Huidobro si contentava di prendere le parole e staccarne l’etichetta del significato comune che rimanda a esperienze e a “cose” esistenti nella realtà quotidiana, per lasciarle libere di acquisire in modo praticamente autonomo e magico (letteralmente magico, era un occultista) un significato del tutto nuovo e specifico nell’ambito di quello specifico universo che era il libro, il poema, il verso.