Con Commoner il concetto diventa molto chiaro sul piano scientifico, ma ancora non se ne coglie del tutto la valenza economica, che comincia a trasparire meglio con l’intervento dell’economista Walter Stahel che assieme a Geneviève Reday-Mulvey traccia, in un rapporto per la Commissione europea del 1976 (‘Potential for Substitution Manpower for Energy’), il profilo dell’economia circolare in senso moderno, cioè sottolineando le potenzialità dal punto di vista dell’occupazione e della competitività economica oltre che del ridotto impatto ambientale e della diminuzione dei rifiuti.